Se stai valutando di iscriverti a giurisprudenza, o se magari sei già iscritto a giurisprudenza e vuoi sapere quali sono gli sbocchi professionali di questa università sei arrivato nel posto giusto.

Normalmente tutti conoscono i principali sbocchi della facoltà di giurisprudenza, è facile immaginarsi che dopo una laurea magistrale in giurisprudenza lo sbocco naturale sarà fare una carriera classica come:

  • avvocato o
  • magistrato o
  • notaio.

Queste sono le tre principali professioni che tutti conoscono e che costituiscono i tipici sbocchi per chi ha studiato legge. Come probabilmente sai, si tratta di percorsi che non richiedono semplicemente la laurea magistrale in giurisprudenza ma anche un tirocinio obbligatorio (o la scuola di specializzazione) e il superamento di un concorso.

Se questi sbocchi sono abbastanza noti, non si può dire lo stesso di tantissimi altri sbocchi che la laurea in giurisprudenza ha e che, fortunatamente sono direttamente accessibili per i laureati senza dover affrontare il tirocinio o lunghi periodi di studio per il superamento degli esami e concorsi delle carriere classiche di avvocato, notaio o magistrato. Ma andiamo con ordine e passiamo in rassegna i possibili sbocchi che questa laurea può dare.

Laurea in giurisprudenza sbocchi (1): diventare avvocato

Lo sbocco più noto e tradizionale della laurea in giurisprudenza è l’avvocatura. Per diventare avvocato è necessaria la laurea magistrale in Giurisprudenza a ciclo unico della classe LMG-01.

Dopo la laurea in Giurisprudenza l’aspirante avvocato dovrà svolgere la pratica forense presso uno studio legale di uno o due avvocati (chiamati dominus) iscritti da almeno 5 anni all’Albo professionale degli avvocati. Il tirocinio dura 18 mesi, al termine del quale l’aspirante avvocato potrà sostenere l’esame di abilitazione. È possibile sostituire la pratica forense (o meglio parte di essa) con:

  • 12 mesi di Scuola di Specializzazione
  • 12 mesi presso L’Avvocatura dello Stato, presso l’Avvocatura Distrettuale dei Comuni o altri enti pubblici, o presso gli uffici giudiziari
  • 6 mesi di praticantato in uno studio legale in un altro Paese dell’Unione Europea.
  • 6 mesi di tirocinio durante l’ultimo anno di corso di laurea, in caso ci sia una convenzione tra la propria Università e l’ordine forense

A partire dal 2022, inoltre, gli aspiranti avvocati dovranno seguire, insieme al tirocinio, anche dei corsi obbligatori su diversi aspetti del diritto, con relativa prova finale.

Laurea in giurisprudenza sbocchi (2): diventare magistrato

Un altro sbocco caratteristico della laurea in giurisprudenza è la carriera di magistratura. Dopo la laurea chi aspira a diventare magistrato può accedere al concorso bandito dal Ministero della Giustizia a condizione che alternativamente:

  • Abbia frequentato la Scuola di specializzazione per professioni legali, la quale dura 2 anni e rilascia un diploma. La Scuola dà la possibilità di effettuare un tirocinio di almeno 18 mesi negli uffici giudiziari, altro requisito fondamentale per fare il concorso da magistrato;
  • Abbia svolto un’attività forense di almeno 18 mesi presso l’Avvocatura dello Stato (che in questo caso può sostituire il tirocinio di cui sopra negli uffici giudiziari);
  • Abbia conseguito il dottorato di ricerca in materie giuridiche.

Possono accedere al concorso per magistrato anche gli abilitati all’esercizio della professione forense iscritti all’Albo degli avvocati (a patto che non siano incorsi in sanzioni di tipo disciplinare); i giudici amministrativi o contabili; i magistrati onorari; i docenti universitari in materie giuridiche; i dipendenti pubblici con qualifica dirigenziale da almeno 5 anni; i procuratori dello Stato.

Il concorso per diventare magistrato si compone di una parte scritta e una orale. La prima si articola nella stesura di tre temi, rispettivamente di diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo.

Se si supera questa fase ottenendo almeno un punteggio di 12 su 20 in ogni tema, allora il candidato potrà accedere alla prova orale, sulle seguenti materie:

  • Diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano;
  • Procedura civile
  • Diritto penale
  • Procedura penale
  • Diritto commerciale e fallimentare
  • Diritto del lavoro e della previdenza sociale
  • Diritto amministrativo, costituzionale e tributario
  • Diritto comunitario
  • Diritto internazionale pubblico e privato
  • Elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario
  • Colloquio su una lingua straniera a scelta fra inglese, spagnolo, francese e tedesco

Chi passa anche questa fase… non ha ancora finito il suo percorso per entrare nella magistratura. Di fatto l’iter prevede anche un tirocinio da magistrato, retribuito e della durata di 18 mesi, da svolgere presso gli uffici giudiziari della Corte d’appello. Durante questo periodo si acquisisce il titolo di magistrato ordinario e si viene seguiti da un altro magistrato già in ruolo. Se alla fine dello stage il tirocinante viene riconosciuto idoneo, allora può diventare magistrato a tutti gli effetti.

Laurea in giurisprudenza sbocchi (3): diventare notaio

Terzo classico sbocco della laurea in giurisprudenza è il notariato. Dopo la laurea chi vuole intraprendere la carriera notarile deve svolgere la pratica di 18 mesi presso uno studio notarile (si può anche svolgere la pratica notarile abbreviata anticipando 6 mesi durante l’ultimo anno di università). Possono diventare notai anche i funzionari dell’ordine giudiziario e gli avvocati che abbiano esercitato almeno per un anno. Per questi soggetti la pratica è abbreviata e dura 8 mesi invece di 18.

Per coloro che concludono la pratica entro i 45 giorni successivi alla pubblicazione del bando che indice il concorso per il notariato può prendervi parte. Il concorso dovrebbe tenersi una volta all’anno anche se in passato si è tenuto con minor frequenza (ogni anno e mezzo oppure ogni due anni). La prova scritta per diventare notaio richiede la redazione di tre atti:

  • Un atto tra vivi
  • Un atto tra vivi (diritto commerciale)
  • Un atto di ultima volontà (testamento)

Una volta superato lo scritto, l’aspirante notaio potrà sostenere la prova orale sempre a Roma, ma in altro periodo (di fatto le prove scritte prevedono tempi di correzione molto lunghi). La parte orale contempla tre prove che verteranno su:

  • Diritto civile e commerciale
  • Disposizioni riguardo le imposte indirette
  • Disposizioni sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili

Il concorso si può tentare 5 volte, ma non oltre i 50 anni d’età.

Il Ministero della Giustizia, oltre a stilare la graduatoria dei vincitori, assegna loro le sedi presso le quali dovranno avviare lo studio notarile entro tre mesi. Il notaio non ha tempo di riposarsi, insomma; infatti, una volta avviato lo studio, deve prestare giuramento al Tribunale della sede presso la quale è impiegato. A quel punto il notaio può ricevere il sigillo, di cui segnerà l’impronta insieme alla propria firma presso il proprio Consiglio Notarile di appartenenza, risultando così iscritto a tutti gli effetti al proprio ruolo.

Laurea in giurisprudenza sbocchi (4): : diventare giurista d’impresa

Spesso chi si iscrive a giurisprudenza sogna di diventare avvocato, magistrato, notaio… molto spesso però capita anche che qualcuno si iscriva a giurisprudenza perché non ha la più pallida idea di cosa fare “da grande” o non sappia esattamente a priori quali siano gli sbocchi. Iniziamo quindi ad analizzare il primo sbocco alternativo per chi ha scelto di intraprendere la laurea in giurisprudenza. Mi riferisco alla carriera di giurista d’impresa.

Il giurista d’impresa è quella figura di lavoratore che opera alle dipendenze dell’imprenditore per fornire allo stesso consulenza legale nello svolgimento dell’attività imprenditoriale. Quale tipo di consulenza legale? Beh può essere la più varia, dipende:

  • da che tipo di impresa si tratta (manifattura, servizi, agroalimentare …)
  • da come l’imprenditore ha deciso di organizzare i propri uffici, stabilendo di cosa si occupi il legale interno e di cosa il/i legali esterni
  • da che posizione riveste il giurista d’impresa (può essere un semplice impiegato o avere un ruolo manageriale) ecc.

L’unica certezza è che il giurista d’impresa non può patrocinare in giudizio, questi quindi non potrà assistere l’impresa nelle controversie che abbia con i terzi, di qualsiasi natura esse siano. Il giurista d’impresa non è un avvocato (e se è avvocato perché ha superato l’esame di abilitazione alla professione forense, non può iscriversi all’albo degli avvocati).

Questo significa che qualora tu sia interessato a intraprendere questo percorso, subito dopo l’università non sarai costretto a sottoporti ai 18 mesi di pratica o comunque agli altri tirocini/scuola per le professioni legali, che sono previste per legge per diventare appunto un avvocato, un notaio o un magistrato. Non solo, non dovrai neppure sostenere esami o concorsi!

Non ti nascondo però che certe aziende richiedono come requisito per lavorare all’interno del proprio ufficio legale, che il giurista abbia avuto esperienza come avvocato (o quanto meno come praticante avvocato).

In ogni caso, per cercare di dare qualche consiglio in più per chi desidera scegliere il percorso della consulenza legale aziendale, ho deciso di fare un breve. In questo video spiego come cercare di inserirsi in questo settore, fornisco indicazioni su come scegliere un master per perfezionare la propria formazione universitaria, su come “cercare e non cercare” questo lavoro e infine sul ruolo che gioca l’inglese in questa professione.

Laurea in giurisprudenza sbocchi (5): il settore assicurativo

Il settore assicurativo può considerarsi a pieno titolo uno degli sbocchi naturali per un laureato in giurisprudenza. Vi sono infatti numerose professionalità all’interno di questo settore nelle Compagnie Assicurative sia tra gli intermediari (agenti e broker) che si occupano della distribuzione delle polizze assicurative. Vediamo di seguito quali sono le occupazioni che richiedono una laurea in giurisprudenza o per le quali tale laurea costituisce un valore aggiunto:

1 . LAVORARE PRESSO LA DIREZIONE DI UNA COMPAGNIA – AREA LEGALE / CONTRATTUALISTICA, COMPLIANCE E ASSUNTIVA

Le direzioni delle Compagnie Assicurative sono principalmente a Milano e Roma (ma qualcuna ha sede anche a Torino e Bologna). Numerose sono le opportunità di stage per neolaureati in qualunque funzione aziendale, ma quelle che più specificatamente hanno bisogno di laureati in giurisprudenza sono:

  • l’area legale la quale si occupa, oltre che della revisione della contrattualistica aziendale, anche della redazione dei testi di polizze (i cd. wording) e della modulistica obbligatoria prevista dall’autorità di vigilanza (l’IVASS). Tale funzione dà quindi supporto alla direzione tecnica che si occupa di ideare il prodotto assicurativo e stabilire le relative tariffe.
    In questo caso il laureato in giurisprudenza deve conoscere la regolamentazione IVASS e la tecnica assicurativa.
  • il settore audit / compliance preposto alla verifica della conformità dell’attività della Compagnia e della rete commerciale (gli agenti) alle tantissime norme previste dall’IVASS.
    la funzione tecnico assuntiva che si occupa di quotare i rischi proposti dalla rete commerciale.

 

2 . LAVORARE PRESSO LA DIREZIONE SINISTRI DI UNA COMPAGNIA

Un’altra possibile carriera che potrebbe intraprendere il laureato in giurisprudenza è quella di Ispettore liquidatore di sinistri. L’ispettore liquidatore di sinistri svolge per conto della compagnia di assicurazioni presso le diverse sedi territoriali della stessa l’attività di accertamento e di liquidazione dei danni subiti da terzi e da assicurati, in seguito ad un incidente per il quale esista copertura assicurativa.
L’Ispettore liquidatore svolge le seguenti attività:

  • esamina la denuncia e ne verifica la regolarità amministrativa, dopo aver ricevuto gli incartamenti relativi al sinistro o incidente;
  • accerta le modalità con le quali è avvenuto il danno. Nell’ambito di questa fase, che prende il nome di istruzione del sinistro, l’Ispettore liquidatore di solito utilizza consulenti esterni, in particolare nei sopralluoghi. Per la quantificazione dei danni materiali si avvale di Periti, mentre in presenza di danni fisici incarica il Medico Legale di accertarne l’entità (inabilità temporanea, permanente, parziale o totale). In sostanza, il suo compito è quello di seguire la pratica finché rimane in ambito ‘extragiudiziale’, vale a dire al di fuori del tribunale, mentre, nel caso in cui venga promossa una causa giudiziaria, è tenuto a rimettere il tutto nelle mani dei legali della compagnia;
  • liquida le pratiche di risarcimento dei danni.

L’Ispettore liquidatore dei sinistri deve possedere spiccate capacità relazionali e di negoziazione ed un notevole grado di autonomia organizzativa e decisionale. Questi requisiti sono essenziali per la definizione di un rapporto fiduciario con la propria compagnia di assicurazioni. Infine, la conoscenza approfondita e aggiornata delle materie giuridiche in genere e del diritto civile rappresenta il bagaglio di competenze indispensabile allo svolgimento di questa attività.
Non esistono percorso formativi specifici per questa professione che si impara principalmente on the job. Per questo motivo la richiesta anche di neolaureati è alta.

 

3 . LAVORARE PRESSO UN INTERMEDIARIO ASSICURATIVO O DIVENTARE AGENTE O BROKER

Un’altra opzione è quella si operare, a vario livello come intermediario assicurativo. L’attività di intermediazione assicurativa è riservata esclusivamente ai soggetti iscritti al Registro Unico degli Intermediari Assicurativi e Riassicurativi (RUI) e che hanno la residenza o la sede legale in Italia o di un altro Stato membro. Si tratta di figure imprenditoriali/commerciali che si occupano in vario modo della distribuzione e vendita di polizze assicurative e che guadagnano a provvigione in base al portafoglio clienti che riescono a costruirsi negli anni.

 

Laurea in giurisprudenza sbocchi (4): : la carriera di dipendente pubblico

Un’alternativa per chi ha studiato giurisprudenza e non vuole proprio percorrere le carriere classiche o comunque non desidera lavorare in un’azienda privata sono gli sbocchi nel settore pubblico.

Devi infatti sapere che nella grande macchina burocratica che muove l’Italia c’è molto spazio per chi ha studiato diritto. Pertanto se sei uno di quelli che sogna il posto fisso magari in una pubblica amministrazione, la laurea in giurisprudenza potrebbe fare a caso tuo. Tra i principali concorsi cui può partecipare un laureato in giurisprudenza ci sono quelli presso: l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia del Demanio, l’Inps, la prefettura, la Banca d’Italia, gli Enti Locali, le Forze dell’Ordine e gli Uffici del Tribunale (come assistenti giudiziari).

 

Giurisprudenza altri sbocchi alternativi: insegnamento, carriera accademica, diplomatico, settore bancario

Altri sbocchi della laurea in giurisprudenza ci sono nel settore formativo.

Con una laurea in legge è infatti possibile insegnare varie materie (in alcuni casi sarà prima necessario integrare i propri CFU) per poi accedere ai concorsi per entrare nella scuola pubblica.

Un altro tipico sbocco dei laureati in legge è restare all’interno dell’università per partecipare a dottoratibandi di ricerca e, per i più fortunati, l’insegnamento vero e proprio con la cattedra. Ciascuno di questi incarichi però è soggetto a concorso, salvo si tratti di università private.

In ogni caso, bisognerà innanzitutto intraprendere il dottorato di ricerca cercando di trovare un docente che sia disposto ad avere al proprio fianco il giovane per affiancarlo alla propria cattedra. Bisognerà impegnarsi in pubblicazioni (che servono per le graduatorie) e… “mettersi in fila”.

Purtroppo, l’ambiente accademico è ancora molto orientato sul rapporto fiduciario con il docente e, per poter ottenere una cattedra, è necessario attendere molto tempo e non ci sono effettive certezze su quando si raggiungerà l’obiettivo.

Altro possibile sbocco della laurea in giurisprudenza è la carriera diplomatica: ogni anno il MAECI – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – pubblica il concorso pubblico per il profilo di Segretario di Legazione in prova, unico canale di accesso alla carriera diplomatica. Il bando viene pubblicato solitamente in primavera.

Ancora sbocchi per i laureati in giurisprudenza possiamo trovarli nel settore bancario come all’interno dell’area legale o compliance ma anche in altre posizioni come quella di consulente finanziario. Se sei interessato a qualche informazione in più sugli sbocchi di giurisprudenza nel settore bancario ti invito a leggere questo mio articolo sul tema.

Giurisprudenza, sbocchi a parte: fa a caso tuo?

Se stai valutando la possibilità di iscriverti alla facoltà di giurisprudenza voglio darti un piccolo aiuto per scegliere al meglio.

Per farlo innanzitutto ho preparato un breve video che cerca di sfatare quattro grossi miti che circolano tra coloro che intraprendono il percorso di giurisprudenza.

I miti sono i seguenti:

  1. Per fare giurisprudenza devo aver fatto il liceo
  2. Per fare giurisprudenza devo sapere il latino
  3. Solo chi ha una buona memoria può fare giurisprudenza
  4. Se faccio giurisprudenza diventerò avvocato e prenderò molti soldi

Se queste sono, te lo anticipo già, un po’ tutte leggende metropolitane, non è invece una leggenda metropolitana il fatto che a giurisprudenza bisogna studiare molto e che, la laurea è solo un primo traguardo. Dopo la laurea infatti, almeno per intraprendere gli sbocchi più classici di cui ti ho parlato sopra (avvocato, notaio, magistrato) ci sono un periodo di tirocinio e degli esami molto impegnativi da sostenere. Ma lo stesso vale anche per altri sbocchi quali: carriera diplomatica, accademica e concorsi pubblici.

Per questo se sai già che stare a lungo seduto concentrato sui libri non fa per te, pensaci bene ad intraprendere questo percorso! Se vuoi sapere di più su quali sono i miti da sfatare per chi vuole iscriversi a giurisprudenza ti invito a guardare questo mio video.

 

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