La riforma costituzionale è ormai ad un passo dal vaglio definitivo. Tra una manciata di giorni infatti, saremo chiamati a pronunciarci sul quesito referendario che potrebbe portare ad una ridefinizione di alcuni tratti salienti della nostra Costituzione.
Ma quanti di noi hanno le idee chiare su questa riforma costituzionale?
Quanti di noi hanno letto nel dettaglio il testo della riforma costituzionale pubblicato nella gazzetta ufficiale?
Quanti di noi hanno deciso di votare sì alla riforma perché la ritengono tecnicamente apprezzabile?
Quanti invece voteranno no perché la trovano tecnicamente inaccettabile?
Quanti hanno capito realmente la portata del quesito referendario?
La verità è che quando si devono adottare decisioni importanti, soprattutto tramite lo strumento del referendum, la materia è così tecnica che addirittura gli stessi operatori del settore fanno fatica a capire cosa sia meglio. Figuriamoci i non addetti ai lavori!
Il risultato di questa situazione è che la maggior parte dei cittadini finiscono per rimanere in balia del dibattito, più mediatico che tecnico, dei vari comitati per il sì e per il no. Come non capirli del resto?!
Ti sembra più comprensibile questo…
oppure questo?
Le leggi che stabiliscono le modalità di elezione delle Camere promuovono l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza. Ciascun membro della Camera dei deputati rappresenta la Nazione. La Camera dei deputati è titolare del rapporto di fiducia con il Governo ed esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell’operato del Governo. Il Senato della Repubblica rappresenta le istituzioni territoriali ed esercita funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica. Concorre all’esercizio della funzione legislativa nei casi e secondo le modalità stabiliti dalla Costituzione, nonché all’esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l’Unione europea. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea. Valuta le politiche pubbliche e l’attività delle pubbliche amministrazioni e verifica l’impatto delle politiche dell’Unione europea sui territori. Concorre ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge e a verificare l’attuazione delle leggi dello Stato.
Ti è più chiaro questo:
o questo?
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all’articolo 71, per le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di in – compatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi appro – vate a norma del presente comma.
Che ci piaccia o no, da che mondo è mondo, un centinaio di articoli della nostra carta costituzionale scritti in giuridichese stretto restano molto più oscuri e inaccessibili di un bello slogan propagandistico, ragionato da esperti del marketing politico.
Purtroppo però quello che il referendum ci chiede di approvare o meno non è la visione interpretativa di un esperto marketing ma un insieme di norme dal contenuto ben preciso, i cui eventuali risvolti nel nostro ordinamento giuridico li potrà dire, semmai, solo la storia.
Se vuoi entrare a fare parte della cerchia di cittadini che non si fa abbagliare dalla propaganda e dalle motivazioni per il Si o per il No, declamate come gli sconti sul formaggio al supermercato… non perderti questo articolo!
Ieri sera, assieme ad una collega ho avuto l’onore di essere invitata da zelanti studenti del Liceo Scientifico “Tito Caro” di Cittadella a parlare della riforma costituzionale. Questi ragazzi, che di senso civico “ne hanno da vendere”, hanno deciso di non lasciarsi travolgere dal caos mediatico e di farsi un’opinione propria; la loro richiesta è stata quindi quella di avere una disamina della riforma costituzionale:
- non in stretto giuridichese, che fosse cioè comprensibile anche per i non addetti ai lavori;
- non politicamente schierata (anche perché la propaganda politica non è consentita all’interno delle scuole!).
Ecco quindi quello che io e la mia collega avv. Diana Michelazzo, abbiamo cercato di fare. Testo della riforma alla mano, ce lo siamo studiate e abbiamo cercato di capirci qualcosa… per poterlo conseguentemente spiegare a questi ragazzi, ai loro genitori e ai docenti. Necessariamente la missione, per ragioni di tempo e per l’assenza di conoscenze di diritto costituzionale dettagliate della platea, ci ha imposto: da un lato una semplificazione dei contenuti, dall’altro lato il richiamo di alcune nozioni di base. Il prodotto è stato un convegno di un paio d’ore in cui sono state esaminate, con l’aiuto delle domande dei presenti, le novità principali della riforma costituzionale a partire dal testo costituzionale.
Per facilitare il compito abbiamo fatto delle slide, che puoi scaricare cliccando qui oppure sull’immagine sotto riportata:
Nella speranza che anche tu il 4 Dicembre possa votare consapevolmente, ecco il video del convegno di ieri sera, buona visione!