Ansia pre esame… quell’orribile cosa per cui ti ritrovi mani che sudano, gambe che tremano, la sensazione angosciante che non ce la farai mai a studiare tutto per tempo, la sessione che si avvicina e il livello di panico che aumenta a punti tali che non riesci più a dormire. Incubi, strane idee tipo “mollo tutto e vado a raccogliere pomodori” si fanno spazio nella tua mente proprio quando, invece, più dovresti mettere attenzione e lucidità in quello che fai.
Tutto questo e molto di più è la tipica ansia pre esame, quella morsa che ti imbruttisce al punto da farti perdere ogni voglia di uscire e ti rende antipatico quanto un pestone su un callo dolente.
Quella condizione “piacevolissima” in cui, a chiunque ti rivolga anche solo un saluto, ti rivolgi ruggendo come un leone ferito. Quella condizione in cui tu e il cibo diventate peggiori nemici giurati.. C’è chi si trova con la bocca dello stomaco chiusa a dieci mandate e perde 5 kg prima di ogni esame e chi, invece, si tuffa nel frigo ad ogni ora del giorno e della notte aumentando a dismisura il senso di schifo di sè (il che, naturalmente, aggiunge beffa al danno!).
C’è chi smette di dormire e non riesce più ad avere la lucidità di studiare e chi, al contrario, dormirebbe sempre e quindi altrettanto non riesce a studiare.
Alla fine della fiera il risultato è comunque lo stesso: nessuna delle reazioni automatiche che ti succede è minimamente d’aiuto al tuo obiettivo di superare l’esame.
E poco importa se sono mesi che stai studiando come un dannato, quando quella dannata ansia pre esame si impossessa dei tuoi pensieri e delle tue emozioni, niente sembra più possibile.
“Non riuscirò mai ad essere preparato abbastanza”
“Non ce la farò mai… quel prof è terribile, lo sanno tutti”
“Non riesco nemmeno a capire cosa mi chiedono, figuriamoci riuscire a fare il tema d’esame”
“Avanti di questo passo non riuscirò mai a laurearmi”
“Sono la solita schiappa, non riesco mai a fare quello che vorrei”
“…”
Mille milioni di milioni sono i possibili pensieri di questo tipo che possono attraversare la tua testa ma nessuno di questi di avvicinerà anche di un solo centimetro alla tua meta.
Quindi che fare?
Come vincere l’ansia pre esame
La maggior parte di noi è abituata a credere che le emozioni sono un qualcosa che “capita” e, dunque, qualcosa contro cui è assolutamente impossibile combattere.
Ma la scienza ha ormai ampiamente dimostrato che la faccenda è tutt’altra: le emozioni non “capitano” bensì seguono come effetto ad una causa ben precisa, i tuoi pensieri.
Esattamente, la cosa funziona così: tu pensi una cosa. Quel pensiero origina in te un’emozione, emozione che può essere positiva o negativa, a seconda del tipo di pensiero che hai fatto.
Ad esempio, se pensi “Quel prof è terribile, lo sanno tutti“, l’emozione più probabile che proverai è paura, sconforto, impotenza.
Mentre invece, se potessi pensare (e qualche volta nella tua vita ti è sicuramente capitato qualcosa del genere), “Questa cosa è tosta, ma sono preparato e so che posso farcela“, l’emozione che proverai è determinazione, certezza, voglia di metterti in gioco.
Tutto questo è molto più che un giochino di pensieri, come ancora molti pensano. Molti ancora credono che il pensiero positivo, così come viene tecnicamente definito, sia una “masturbazione mentale” ai limiti del new age. Ritengono che chi “pensa positivo” è solamente un povero illuso che nega la realtà. Se anche tu sei uno di questi allora puoi pure cambiare pagina perché niente e nessuno potrà mai farti cambiare idea. Il che, in questo caso anche significa, che niente e nessuno potrà mai aiutarti a liberarti dell’ansia pre esame.
Come diceva Henry Ford in quella frase famosa che ormai sanno anche i muri “Che tu creda di farcela o di non farcela, avrai sempre ragione”.
Se invece vuoi davvero scoprire in che modo i tuoi pensieri possono aiutarti a vincere l’ansia pre esame – e in generale molte delle emozioni negative che viviamo ogni giorno nella nostra vita – continua a leggere, perchè sto per spiegarti esattamente i 3 passi da compiere per liberartene rapidamente.
3 passi per liberarti dell’ansia pre esame
Innanzitutto lasciati dire che chi scrive è una quadrata testa-di-ingegnere, perciò tutto quello che sta dietro a quello che scrivo è frutto di ricerche precise e scientifiche. Quando Silvia mi ha chiesto di scrivere questo articolo per StudiareDiritto, ne sono stata ben felice, ma chiaramente non posso in un articolo darti tutte le spiegazioni e dettagli tecnici che stanno dietro a quanto ti sto dicendo. Tu, però, sappi che ci sono. E, se vorrai approfondire, ti invito a seguire tutti gli sviluppi e i prossimi contenuti sul mio sito www.azionelavoro.it
Detto questo torniamo ai 3 passi per liberarti rapidamente da quella fastidiosissima ansia pre esame.
Riconosci e accetta l’emozione dell’ansia.
Hai capito bene. La prima cosa da fare è smettere di negare o di “imboscare” l’ansia in qualche modo (nessun vasetto di gelato o di nutella potrà mai contenerla, mi spiace darti questa brutta notizia, ma è così…)
Se cerchi di negare in qualche modo la tua emozione di paura, in realtà le stai dando forza.
Il modo migliore per affrontare la paura è mettere una mano sul cuore, chiudere gli occhi, fare un respiro profondo e dire “Ho paura, ma andrà tutto bene”.
Il prossimo momento che stai per infilarti dentro al frigo o per tracannarti un’intera bottiglia di vodka nel tentativo di abbattere quel sordo rumore della paura, fermati, mettiti due mani sul cuore e ripeti tre, quattro volte di fila “Ho paura, ma andrà tutto bene”.
Non starò a dirti ancora una volta che non è una semplice ca##ata: è scienza. Però tu devi fare l’esame e non è il caso che ti metti ora ad approfondire la scienza che ci sta sotto. FAI, agisci, e vinci. Poi potrai gingillarti con le spiegazioni del perché funziona. Tu intanto, fallo.
Basta fare autogoal
Quando abbiamo paura la cosa più frequente che facciamo è continuare a dire a noi stessi e agli altri quanta paura abbiamo. A parte il fatto che, tecnicamente, questa si chiama “lamentela” e nuoce gravemente ai tuoi neuroni – quasi quanto sigarette, alcool e gelati consolatori – dire agli altri quanta paura hai non solo non la farà diminuire ma anzi ti creerà un grossissimo problema collaterale.
“Ma come? Ma se hai detto poco fa che bisogna riconoscere e accettare l’emozione della paura?”
Sì, esatto, ho detto che bisogna riconoscere e accettare ma questo non significa dover continuare a dare forza a questa emozione parlandone o pensandoci in continuazione!
Una delle più rivoluzionarie scoperte della scienza è il fatto che per il nostro cervello, pensare a una cosa con intensità emotiva o farla per davvero sono esattamente lo stesso.
In altre parole, se tu passi il tempo a temere che non riuscirai a passare l’esame (cioè ti vedi nel non superare l’esame e mentre lo fai provi l’emozione negativa) equivale a programmare il tuo cervello al fallimento.
La soluzione?
È facilissima. Così facile che ancora oggi la maggior parte delle persone non la mette in pratica perché pensa che siano tutte ca##te.
Io te la dico, personalmente l’ho usata più volte e so che funziona, poi vedi tu se vuoi rimanere nel grande gruppo di chi “vorrebbe” o vuoi passare nel piccolo ma molto più piacevole gruppo del chi “riesce”.
Ecco la tecnica: ogni sera – ma se lo fai più spesso, ancora meglio – prima di addormentarti, sdraiato nel letto fai almeno tre respiri profondi e cerchi di rilassarti. Puoi usare qualche tecnica di rilassamento, il training autogeno o lo Yoga Nidra per esempio, di fatto è sufficiente che tu ascolti il tuo respiro per qualche minuto, il tempo di calmarti. A quel punto cominci a visualizzare te che hai superato l’esame. Magari puoi immaginarti che corri a casa e mostri il libretto con sopra un gran bel voto, oppure ti vedi la faccia di qualcuno che ami piena di soddisfazione oppure la festa che farai con i tuoi amici o qualunque altra scena che “insegni” al tuo cervello la strada per il successo. Vivi questa scena con il maggior grado di dettaglio possibile: guarda come sei vestito, come sono vestiti gli altri, la faccia del professore mentre ti firma il libretto, qualunque altra cosa serva a rendere la scena più reale. E, soprattutto, immergiti nella sensazione POSITIVA dell’aver superato l’esame. Ripeti questa tecnica più e più volte, cambia le scene o ripeti la stessa se lo desideri, l’importante è che tu veda questo “film” nel modo più reale possibile.
Occhio all’oste…
Sai quando si dice “fare i conti senza l’oste”… Bene, mi raccomando, non dimenticarti l’oste!
Che nel nostro caso, tradotto, significa che niente di tutto questo può minimamente servirti se non sai di essere preparato adeguatamente e di aver fatto del tuo meglio per studiare.
Per tua fortuna, già solo il fatto di trovarti su questo sito ti mette un passo avanti sulla maggior parte delle persone che competono con te nella vita e nello studio.
Se stai leggendo questo sito sei infatti già di sicuro a buon punto nella strada che sta portando sempre più persone a scoprire che il non-metodo-di-studio con cui usciamo da scuola è quanto di più nocivo, inutile e dannoso per chi vuole avere risultati, oggi più che mai.
Il classico “leggi e ripeti” non è affatto un metodo di studio, è più un contratto di suicidio!
Potrebbe sembrare che, da sorella maggiore, io stia cercando di tirare una grandiosa sviolinata a mia sorella Silvia, ideatrice del Metodo di Studiare Diritto Facile, e naturalmente sei libero di pensarlo.
Ma la verità è che, da quadrato e pedante ingegnere, amo lasciar parlare i risultati e i suoi sono insindacabili: grazie al suo metodo, nonostante si fosse accorta piuttosto presto che giurisprudenza non era la sua vera passione, è riuscita a laurearsi in corso, a 23 anni, con il massimo dei voti e a superare l’esame di stato al primo colpo, sempre con il massimo dei voti.
Pensa se pure le fosse piaciuto fare l’avvocato!
Tutto sommato, direi che è andata meglio così, se le fosse piaciuto fare l’avvocato in senso tradizionale, questo sito non sarebbe mai nato – e a dire il vero neanche la mia professione di Coach che aiuta a trovare valide e creative alternative a chi scopre troppo tardi di aver scelto una professione che non ama 😉 –
Quindi… STUDIA! Ma con intelligenza e metodo.
Erica Zuanon
www.cambiarelavorofacile.it
Trackback/Pingback