Il quantitativo di persone che scrivono nella query di google come studiare giurisprudenza è molto maggiore di quanto non credessi!
L’argomento trova poi le risposte più disparate in internet…
- prendi bene gli appunti
- non prendere appunti registra le lezioni
- sbobina le registrazioni
- non registrare ascolta a lezione
- frequenta le lezioni
- non frequentare le lezioni
- studia sul manuale
- sottolinea solo i concetti più importanti (ma quali sono i concetti più importanti?)
- ripassa il giorno prima dell’esame
- non studiare il giorno prima dell’esame, riposati…
E chi più ne ha più ne metta! Ah dimenticavo, ci sono poi dei bellissimi video su youtube di ragazze (non so perché tendenzialmente sono le femmine che amano questo genere di cose) che spiegano con che colore evidenziano i loro manuali o come attaccano i post-it sulle parti di libro che non riescono a ricordare.
Insomma in internet, su questo e molti altri argomenti, si può trovare di tutto! Ho quindi pensato di dare un input di qualcosa che in internet non si trova!
Non ti darò la “mia soluzione” al quesito, ma ti dirò quali sono le più grosse mancanze che registrano gli studenti di giurisprudenza una volta fuori dall’Università! Per farlo ho chiesto al collega e amico Fabrizio Colli, fondatore della scuola per la preparazione dell’esame di avvocato IUS&LAW e della scuola per la preparazione del concorso di magistratura EX ACTIS . Fabrizio vede all’opera centinaia di studenti ogni anno, li vede cimentarsi nella scrittura di pareri, atti, prove di concorso ecc. dai loro successi e dai loro errori è riuscito a mettere a fuoco quali sono le principali carenze della formazione scolastica e universitaria attuale.
Partendo da queste “carenze”, va da sé che potremo ricavare utili consigli su come studiare giurisprudenza!
Ecco dunque i problemi più grossi dei neo-laureati:
- INCAPACITÀ DI SCRIVERE – Sarà perché durante il percorso universitario la pratica della scrittura (quasi quotidiana alla scuola secondaria) viene interrotta per cinque o più anni, sarà perché molti docenti insistono così tanto sul primato della sostanza rispetto alla forma che gli studenti arrivano a trascurarla completamente, fatto sta che per moltissimi giovani laureati il re-impatto con la scrittura è drammatico! Hai capito bene: molti neolaureati NON SANNO SCRIVERE!
- MODALITÀ COMPILATIVA – ASSENZA DEL RAGIONAMENTO – Il percorso scolastico è in generale degradato a partire dall’autoghettizzazione del corpo docente avvenuto dalla metà degli anni 80 e quindi spesso gli studenti procedono per fac-simile e per studio mnemonico! In parole semplici, quello che emerge è che gli studenti di oggi sono più “animali da lavori compilativi a cervello scollegato” che non frizzanti generatori di percorsi logici. Per ragioni di deformazione professionale (e di portafoglio), l’università insiste nel far credere che i contenuti siano più importanti della modalità con cui li proponi. In questo modo, il laureato medio, si abitua ad ammassare conoscenze alla rinfusa nella propria memoria, faticando terribilmente a organizzarle, rimaneggiarle, esporle, secondo una logica e una struttura sensata.
- ANALFABETISMO FUNZIONALE – Sempre più spesso i giovani laureati leggono le massime delle sentenze o i testi di dottrina, ma non riescono a coglierne il significato, non tanto per l’ignoranze dei contenuti, ma anche e sopratutto per la totale incapacità di riconoscere una strutturazione del pensiero logica, non essendo mai stati educati a questo. Faccio un esempio per chiarire questo aspetto: se due frasi sono legate da un perché, spessissimo gli studenti non riescono immediatamente a comprendere che quel tipo di congiunzione fra le due frasi fa si che la seconda funga da esplicazione della prima.
In altri termini: non vengono compresi i collegamenti fra le varie espressioni con buona pace di qualsiasi analisi del periodo!
Se questi sono i problemi vediamo subito come trovare delle soluzioni.
Durante l’Università
Come studiare giurisprudenza? Intanto dotandoti di un metodo che insegni FIN DA SUBITO come stratificare conoscenza in modo logico e ordinato… non alla rinfusa come si fa con le decorazioni di natale il 7 di gennaio! Il primo punto di partenza lo trovi qui.
Dopo l’Università
Se vuoi diventare avvocato o magistrato e hai il netto sospetto di dover “raddrizzare il tiro della tua preparazione”, il mio consiglio è di affidarti a qualcuno che della formazione ha fatto la sua mission. Sul mercato troverai di tutto: professionisti più o meno seri, chi si improvvisa, chi ha velleità di santone in cerca di proseliti, chi deve arrotondare ecc. Se vuoi la certezza di non finire nelle mani sbagliate visita le pagine di: