Per chi ancora non lo sapesse sono stati pubblicati in gazzetta ufficiale qualche settimana fa, ed entreranno in vigore tra una manciata di giorni (22 Aprile 2016), due Regolamenti relativi al riordino dell’esercizio della professione forense (Decreti nn. 47 e 48 del 25 febbraio 2016, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 2016). I due nuovi decreti ministeriali introducono disposizioni per l’accertamento dell’esercizio della professione forense e disciplinano le modalità e le procedure per lo svolgimento dell’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense.
Quello che a noi interessa di più è sicuramente il D.M. 48/2016 che potete comodamente leggere qui. Si tratta di un regolamento che il nostro legislatore deve avere probabilmente preparato con l’aiuto di qualche tecnico della CIA… a leggerlo sembra infatti che l’esame di stato sia una specie di missione top secret: monitoraggio dello spettro radioelettrico con schermatura delle frequenze della telefonia cellulare e dei collegamenti Wi-Fi, prove d’esame crittografate trasmesse a mezzo PEC nel giro di massimo 120 minuti prima dell’inizio dell’esame direttamente dal ministero, estrazione delle domande poste all’orale svolta con modalità informatiche da un mega-portale condiviso tra tutte le commissioni. Missione top-secret o no, una cosa è certa:
l’esame di stato diventa sempre più una MISSION: IMPOSSIBLE
Resta in ogni caso apprezzabile l’intento del Legislatore di garantire a tutti i candidati le stesse chance e possibilità onde evitare che si verifichi il tradizionale fenomeno di “due metri-due misure”… bisognerà poi vedere però se l’organizzazione delle varie corti d’appello avrà gli strumenti umani e tecnici per garantire quanto concretamente previsto dalle nuove disposizioni. Mi riservo personalmente un margine di dubbio.
Ad ogni modo, tornando a noi ecco in breve gli aspetti più interessanti (alcuni dei quali già anticipati dalla Legge sulla Professione n. 247/2012 di cui i Regolamenti in parola sono attuazione):
Bye bye codici commentati
Niente più codici commentati alla prova scritta solo: “testi di legge stampati e pubblicati a cura di un editore, ivi incluso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato“. Questo significa che l’ardita strategia di andare a “provare” l’esame “tanto ho i codici qualcosa scriverò“, diventerà uno sport piuttosto stupido e avventato che sconsiglio a tutti coloro che vogliano perdere tempo e denaro. A partire dalle prossime sessioni (da quella del 2017 per essere precisi), diventerà quindi essenziale avere studiato con metodo e avere delle strategie vincenti per la redazione degli elaborati.
Più in fretta signori!
Per la prova scritta ci saranno a disposizione non più sette ore ma sei.
Scudo cosmico e altre amenità
Schermatura Wi-Fi e altri presidi (come controllo da parte dei soggetti preposti alla vigilanza, per verificare che il candidato non abbia introdotto in sede d’esame oggetti vietati). Ammesso e non concesso che queste misure vengano realmente adottate fin da subito, il risultato immediato è quello del famoso “SIGNORI STOP ALLE TELEFONATE”. In altri termini: niente più aiuti dal pubblico. Il candidato dovrà cavarsela con le proprie forze ed, eventualmente con i compagni di sventura; già, perché se il Ministero prima o poi riuscirà a mettere uno scudo cosmico sopra le sedi di esame per schermare il WIFI e la copertura telefonica, non potrà mai effettivamente assicurare che “essi possano conferire tra loro“. Questo soprattutto alla luce di quanto previsto dall’art. 4, comma 12 del Regolamento, il quale prevede “Durante il tempo in cui si svolge la prova debbono trovarsi presenti nel locale degli esami almeno due componenti della commissione o della sottocommissione distrettuale. Ad essi è affidata la polizia degli esami e sono coadiuvati dal personale preposto.” Avete presente cosa sono 2 commissari in mezzo a svariate migliaia di persone, in alcuni casi dislocate in aule diverse su più piani (mi riferisco al caso di quelle regioni italiane in cui la prova si svolge non in un unico grande spazio ma nelle sedi di Istituti scolastici e licei)? Sono giusto due gocce in un oceano!
Stop alle fughe di notizie
Niente fuga di notizie prima dell’apertura delle buste, la segretezza, come anticipavo dovrebbe essere garantita dall’invio a mezzo PEC, direttamente dal Ministero al Presidente della commissione della prova di esame crittografata, giusto 120-60 minuti prima dell’inizio della prova scritta. Anche qui mi permetto di rilevare che se la notizia vuole fuggire: fugge. Non sarà certo una PEC o un linguaggio criptato a fermarla!
Novembre meglio di settembre
Le domande che saranno poste all’esame orale (che, per chi non lo sapesse o ricordasse verterà su: ordinamento e deontologia forensi, diritto civile, diritto penale, diritto processuale civile, diritto processuale penale; nonché su altre due materie, scelte preventivamente dal candidato, tra le seguenti: diritto costituzionale, diritto amministrativo, diritto del lavoro, diritto commerciale, diritto comunitario ed internazionale privato, diritto tributario, diritto ecclesiastico, ordinamento giudiziario e penitenziario) saranno estratte da una banca dati preventivamente popolata. Il popolamento della banca dati sarà più o meno in questi termini: (a) Ognuna delle commissioni distrettuali entro quindici giorni dalla conclusione delle prove orali formula un congruo numero di domande per ciascuna materia d’esame e il segretario provvede al loro inserimento nel data base; (b) Entro novanta giorni dal termine delle prove scritte, una commissione permanente appositamente costituita (e non retribuita, pertanto piuttosto seccata n.d.r.) provvede ad apportare alle domande contenute nel data base ogni opportuna modifica per consentire un’adeguata valutazione della preparazione dei candidati e ad eliminare le domande che presentano un contenuto identico o analogo rispetto a quelle già inserite.
A questo punto, siccome a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia, mi sembra evidente che dopo un po’ che le stesse domande girano e rigirano il popolo del web arriverà a stilarne un compiuto elenco, in modo tale che, chi viene interrogato verso metà-fine sessione, potrebbe già ben conoscerle tutte a memoria! Questo con buona pace dell’intento di garantire prove egualitarie: chi è interrogato a novembre oltre ad avere avuto il doppio del tempo rispetto a chi è interrogato a settembre conoscerà verosimilmente tutte le possibili domande d’esame.
Queste le più vistose e interessanti previsioni del nuovo Regolamento. C’è poco da aggiungere se non che: se il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Chi vuole portare a casa il risultato nonostante le regole del gioco si siano fatte ancora più toste deve avere una marcia in più o quanto meno la cassetta degli attrezzi giusti. Vi segnalo allora due articoli per migliorare le vostre prestazioni in termini di durezza:
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