Ti sei iscritto a giurisprudenza perché diventare avvocato – notaio – magistrato è il sogno della tua vita? O forse ti sei iscritto a giurisprudenza perché “non so ancora bene cosa fare ma di certo studiando legge avrò tanti sbocchi”? O forse, ancora, hai optato per giurisprudenza perché “non ho idea di cosa fare della mia vita ma a ingegneria c’è troppa matematica e a medicina c’è il test di ingresso a numero chiuso…”?
Qualunque sia la ragione per cui hai deciso di iscriverti a giurisprudenza c’è qualcosa che devi assolutamente sapere se vuoi uscirne vivo
(in altri termini se “non vuoi invecchiare dentro le aule di questa facoltà”).
Studiare diritto – soprattutto in un paese legislativamente caotico e “giudizialmente” perplesso – quale è l’Italia è un’impresa tutt’altro che semplice. Per questo motivo potrebbe accadere che già dai primi anni di studio ti trovi sopraffatto da manuali pesanti come forati per l’edilizia. Qualcuno potrebbe dire, eh vabbé si sapeva che a giurisprudenza c’era tanto da studiare, questa per me non è una novità!
Infatti, questa non è una novità, a giurisprudenza i libri sono grossi, come lo sono a medicina, a ingegneria, a economia e in qualsiasi altra facoltà seria. La “novità” è che studiare diritto non è come studiare anatomia o analisi 1.
Il diritto NON è UNA SCIENZA ESATTA!
Il diritto è una scienza molto confusa, dove la stessa norma può essere interpretata in decine di modi, soggetta ad altrettante eccezioni, contraddetta dalla giurisprudenza più autorevole e poi magari… alla fine … sul più bello quando hai capito quale è il suo senso, scoprire che: la corte costituzionale l’ha dichiarata incostituzionale!
Per studiare giurisprudenza è necessario essere persone analitiche e allo stesso tempo sintetiche ed avere un metodo di studio a prova di “legislatore idiosincrasico” che possa condurti sano e salvo fuori dal tormentato mare in tempesta del diritto. Siccome di regola quando si approda al primo anno di giurisprudenza questo metodo quasi nessuno lo ha e ci si mette anche una decina di anni ad acquisirlo, da tempo mi prodigo per aiutare gli studenti ad arrivare più preparati ai loro appuntamenti giuridici.
Innanzitutto, se hai appena iniziato a seguirmi, devi sapere che:
ho creato un metodo vero e proprio per studiare il diritto
un metodo che vuole essere quasi scientifico per rendere matematico lo studio di questa materia, lasciando meno spazio possibile a errori e misinterpretazioni. Si tratta di un metodo che non ha nulla a che vedere con le mnemotecniche e altri magheggi di cui tanto si sente parlare in questo periodo; se vuoi saperne di più ti invito a cliccare qui.
Se già mi conosci e hai iniziato ad apprezzare il metodo devi sapere che ho realizzato un video corso per fornire indicazioni dettagliate su come applicarlo, partendo dalle domande che gli studenti in questi anni mi hanno posto. Con questo articolo vorrei darti un assaggio di alcune informazioni basilari per lo studio del diritto. Si tratta di nozioni che tutti gli studenti di giurisprudenza dovrebbero avere quando iniziano il loro percorso.
Per farlo ho deciso di condividere gratuitamente una parte della lezione 22 del video corso relativa alla “creazione dello schema” in cui spiego come creare un buono schema di diritto.
I presupposti per la creazione di uno schema ottimale sono due:
- il principio di atomizzazione, secondo cui tutti i contenuti presenti del libro vanno scomposti, suddivisi e analizzati secondo delle “categorie” del diritto ben specifiche;
- il principio di gerarchia, secondo cui tutti i contenuti che hai scomposto vanno messi in relazione gli uni agli altri sulla base di una gerarchia ben precisa.
Sulla base di questi due principi potrai creare uno schema lineare o a mappa concettuale, a seconda delle tue preferenze. Vuoi saperne di più?
Clicca qui!
Oppure guarda il video qui sotto tratto dal video corso SDF per realizzare degli schemi a prova di bomba!
Gli schemi vanno fatti capitolo per capitolo oppure dapprima si fa un riassunto generale del programma da studiare e poi quindi si fa lo schema
Ciao Roberto,
gli schemi è opportuno farli capitolo per capitolo; tuttavia siccome spesso non è facile fare un buon lavoro non conoscendo di cosa parleranno i capitoli successivi è opportuno farsi un’idea dell’intero programma tramite un’analisi approfondita dell’indice (assolutamente non serve un riassunto generale, sarebbe una perdita di tempo!). Parlo di questo nel video corso https://www.studiarediritto.it/video-corso-sdf/